"Il napoletano non è ozioso; è filosofo. Sa che la vita è labile, l’avvenire è fallace, il lavoro è pena; accetta ogni fatica perché deve dar da mangiare ai picirilli e alla donna; ma non lo esalta, non ne fa una missione nella vita come avrebbe voluto quello scocciatore di Catone. È povero e non è avido di denaro, è sobrio e non s’ingozza se la fortuna gli mette davanti una tavola imbandita"
(Paolo Monelli).
Che dire? A bbono 'ntennitore poche parole.
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