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lunedì 5 novembre 2018

I MISTERI ISAICI

I misteri legati alla dea Iside restano i più importanti e segreti di Neapolis. La dea era identificata con la luna, quindi solo conoscendo la forza trascinante dei riti lunari praticati per lungo tempo dalla comunità di alessandrini presente a Napoli in epoca romana – rituali notturni legati al nascere e al tramontare della luna – si può capire il grande amore dei napoletani per la luna e la notte. Un’antica tradizione indica nei ruderi di una villa romana a Marechiaro (il “Palazzo degli Spiriti”) il luogo di accadimenti misteriosi, di presenze notturne e forze magnetiche. Sorella e sposa di Osiride, associata ai suoi dolori e alla sua gloria, Iside fu la dea più popolare dell’antico Egitto, nota nel mondo ellenistico anche più dello stesso Osiride. Secondo il mito, Iside con l’aiuto della sorella Nefti assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo alla vita. Per questo era considerata una divinità legata alla magia e all’oltretomba. Non è agevole tracciare il suo profilo originale, poiché nella mitologia la troviamo rappresentata con caratteristiche profondamente umane: sposa fedele, madre sollecita e benefattrice dell’Egitto. Era ritenuta la dea della natura feconda, la cui influenza si fa sentire sull’uomo, sugli animali e sulle piante. Iside venne rappresentata in vari modi: come una vacca, insieme ad Hathor, o con corna bovine tra le quali è racchiuso il sole, oppure con l’icona del falco o come una donna con ali di uccello. Questa immagine della donna alata la si ritrova spesso dipinta sui sarcofagi nell’atto di prendere l’anima tra le ali per condurla a nuova vita. Solitamente, però, la si conosce raffigurata come una donna vestita con in testa un trono e con in mano un loto, immagine di fertilità. Il suo simbolo è tiet, chiamato anche nodo isiaco, probabilmente indicante la resurrezione e la vita eterna. Il suo culto ha lasciato un segno tangibile nella cultura napoletana. Lo si può riconoscere nel ferro di cavallo che spesso accompagna il corno per i riti scaramantici. Il ferro di cavallo, infatti, non è altro che l’icona delle corna di Iside e dell’immagine arcaica che indica il ventre materno e la mezza luna, che sono i simboli della fertilità della donna.


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