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domenica 18 febbraio 2018

'A funtana de' paparelle, piazza Cavour, centro storico.

“Fontana delle paperelle”: origini e curiosità del laghetto di Via Foria 

 Quante persone conoscono la “Fontana del Tritone” a Napoli? Anticamente era molto diversa e si trovava in un laghetto naturale in cui c’erano molte papere ed anatre, in Via Foria. 

 Proprio per la presenza di questi animali, i napoletani erano soliti indicare il luogo dicendo “Aret’ e paparell’” ossia “dietro le paperelle”. Oggi si trova esattamente a metà strada tra l’ingresso della vecchia metro e la nuova. Del laghetto non c’è più traccia, sono rimasti solo i giardinetti nei pressi di Piazza Cavour. Si dice che “il laghetto delle paparelle” fosse in un posto molto degradato, frequentato da malviventi e prostitute. Con il risanamento bellico, si è dato luogo alla Fontana del Tritone (o delle Paparelle), abbellendo quel lago naturale. La fontana venne inizialmente realizzata tra il 1870 e il 1879 e alimentata, nel 1885, dall’Acquedotto del Serino, periodo durante il quale doveva avere l’aspetto di un laghetto ornato da una scultura di mano di Pasquale Ricca. Nel 1932 l’Ente Autonomo Volturno fece restaurare la fontana e sostituire l’opera originaria con la statua rappresentante il Tritone, attribuita dal De Filippis a Carlo De Veroli, la cui fusione fu affidata alla Fonderia Chiurazzi. Un bacino di forma ellittica, delimitato da una bella ringhiera inframmezzata da dodici pilastrini in tufo, ospita al centro un basamento in mattoni su cui è collocata una vasca in pietra; al centro della vasca si erge un secondo basamento di mattoni su cui si staglia il Tritone, che soffia attraverso una buccina da cui si eleva un alto getto d’acqua: una bella opera di arredo urbano, un luogo di ritrovo, un posto piacevole anche per i bambini che potevano divertirsi osservando le papere. Si narra che negli anni ’70 era usanza frequente consumare la carne di papera e di anatra che era un alimento molto gradito.


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