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" Lo avevo conosciuto quando faceva parte del gruppo La Smorfia, alla trasmissione "Non Stop". Ma, stranamente, mi sembrò, e forse sembrò a tutti e due, di esserci già incontrati. Dove? Nella regione impalpabile del cervello e dei sentimenti... Essere napoletani era per noi un ancoraggio formidabile, ma poi bisognava sganciare la cima e navigare in mare aperto... Un giorno, ricordo, eravamo in viaggio per Viareggio. Gli avevo chiesto di aiutarmi per un video che avrebbe mostrato alcune scene del suo film "Pensavo fosse amore e invece era un calesse". Aiutarmi, cioè offrirmi qualche spunto. E lui subito, in macchina, si mise a scrivere. Dopo pochissimo tempo era pronto il testo della canzone "T'aggia vedè morta". Arrivati a Viareggio fui preso, naturalmente, dal desiderio di vedere il mare. E arrivati sulla spiaggia, mi tolsi scarpe e calzini, mi arrotolai il pantalone sulle caviglie e cominciai a passeggiare dove le onde si sdraiavano lente sulla sabbia...
Massimo, fingendo grande preoccupazione per le mie sorti, s'avvicinò calmo ma solenne e, come se si rivolgesse a uno pronto a tuffarsi, mi disse: "Nun t'alluntanà, eh..."
(Pino Daniele)
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