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giovedì 8 novembre 2018

Storia della musica napoletana – Storie di Napoli a Scuola

La musica napoletana ha una storia millenaria e le origini da cui proviene sono oscure. 

 E' la punta di diamante della canzone italiana, e pare abbia camminato di pari passo con la nascita dell'università " Federico II"(1224), periodo in cui il popolo partenopeo attraverso poesie esprimeva il proprio dissenso circa le gravose condizioni di vita che poco corrispondevano alle bellezze naturali della città. In poco tempo la lingua napoletana divenne un "vocabolario" da cui tutti i musicisti potevano trarre ispirazione. Nel cinquecento apparve a Napoli la famosa "villanella", una genere di canzone rustico e satirico,che con il suo sottile velo comico, nel giro di poco tempo riuscì a conquistare ed entusiasmare quasi tutta l'Europa. Il seicento fu invece il secolo che vide nascere le prime note della tarantella, attribuita all'artista,poeta, musicista e pittore Salvator Rosa. Il settecento invece fu lo scenario in cui comparve l'opera buffa, che caratterizzò soprattutto la teatralità delle canzoni.I primi negozi musicali e le prime case editrici irruppero sulla scena nel corso dell'ottocento, un secolo che vide la modernizzazione e la rielaborazione di molti brani antichi. Nel frattempo tra le vie di Napoli e davanti alle stazioni della posta si aggiravano i "posteggiatori", dei veri e propri musicisti vagabondi. Verso la metà dell'ottocento e l'inizio del novecento furono gettate le basi per la futura e imminente nascita della canzone classica napoletana che a tutt'oggi risulta essere uno dei repertori musicali più amati al mondo. Nel secondo dopoguerra la figura di Renato Carosone con il suo tentativo di unire i ritmi della tarantella e gli strumenti del jazz, domina la scena. La canzone napoletana decise inoltre di adeguarsi in base alle esigente del tempo e portabandiera di questo rinnovamento è Mario Merola che, nonostante fosse spinto da un forte vento di cambiamento non abbandonò il passato della canzone napoletana tradizionale. Dai più grandi ai più piccoli, da chi c'era e chi invece ha potuto solo assistere ai segni che lasciato la musica degli anni '70, tutti conoscono o quantomeno ricordano nomi quali Eduardo de Crescenzo, Alan Sorrenti, Pino Daniele che hanno completamente rivoluzionato il mondo della musica. Gli anni ottanta invece vengono attribuiti alla figura di Nino D'angelo che con il suoi capelli lucenti e la sua giacca di pelle, ha fatto impazzire generazioni e generazioni. Nel 1986, Lucio Dalla compone Caruso, la canzone che ha fatto innamorare e sognare tutti i giovani di allora e di oggi. Insomma con 500 anni di storia alle spalle, la musica napoletana è il simbolo distintivo della città, un vero motivo di vanto.


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