Non manca davvero nulla nel mini camper ricavato all'interno dell'Ape Piaggio di Cornelius Comanns. Il giovane designer industriale tedesco, per la sua tesi di laurea ha infatti trasformato un comune Ape car in un mini camper per viaggiatori solitari. C'è un letto da una piazza, il tavolino per computer, scaffali per lo stoccaggio, un appendiabiti e persino una piccola cucina con minifrigo. Manca davvero solo un bagno per essere un mini camper dotato di ogni comfort. Tutto l'abitacolo attorno al posto di guida è progettato nei minimi dettagli per essere una piccola casa mobile per una persona.
L'Ape Piaggio è un classico del Made in Italy, che è impossibile non conoscere. Intere generazioni sono state segnate dal passaggio di un Ape Car che ancora oggi attraversa le strade delle nostre città. Oggi quel simbolo di un Italia passata, apprezzato per il suo basso costo e l'alto livello di efficienza del carburante, si trasforma in un oggetto di mobilità libera ed internazionale con Bufalino, ideato da Cornelius Comanns. Il designer tedesco non è l'unico ad aver ri-progettato l'Ape Piaggio: anche l'italiano Bignami ha progettato l'Apecamper, un Ape car 50 trasformato in un piccolo camper. "L’idea di camperizzare un Ape 50 nasce a metà circa degli anni ’90 da discussioni collettive tra amici, ripresa qualche anno più tardi in un fumetto (mai edito) su un gruppo di persone che vive in diversi tipi di camper, roulotte e rimorchi ai margini di un’affluente società contemporanea". La parte posteriore dell'Ape Piaggio si allunga per diventare un comodo mini camper dotato di letto, comodini, tavolo da pranzo, illuminazione e scaffali per lo stoccaggio. Insomma non manca nulla davvero per viaggiare in solitaria con il massimo comfort.
L'apecamper è un ossimoro. È un ciclomotore, il veicolo tipico di chi non deve allontanarsi dai propri spazi quotidiani, e al tempo stesso camper, simbolo del viaggio comodo, tecnologico e indipendente. Lungo la strada ti guardano incuriositi. C'è un elemento di comicità in un viaggio in apecamper perché è un veicolo divertente, è buffo vederlo impostare una curva a tutta "velocità", oppure fare inversione di marcia nello spazio di un metro. C'è poi anche una componente poetica perché nella cellula abitativa di questo mezzo inadeguato vengono trasportati i propri effetti personali, il proprio spazio privato, la propria intimità.
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