Nel Seicento prese corpo nell’immaginario popolare la leggenda che la celebre testa
Carafa appartenesse alla statua equestre in bronzo realizzata in epoca medievale da Virgilio
Mago. Secondo la credenza popolare, la scultura aveva la capacità di guarire i cavalli
malati; in realtà, la testa Carafa non faceva parte di questo mitico gruppo equestre che,
divenuto fonte di superstizione per il popolo, fu distrutto nel 1322.
Il colossale busto di cavallo, originale ellenistico, fu donato infatti solo nel 1471 da
Lorenzo il Magnifico a Diomede Carafa che la collocò nel cortile del proprio Palazzo
Carafa di Maddaloni, sito in Via San Biagio dei Librai, nel cuore del centro antico di
Napoli, lungo il Decumano Inferiore della città grecoromana. Quando il palazzo passò dai
Carafa di Columbro al marchese Francesco Santangelo, la testa di cavallo fu trasferita al
Museo Archeologico Nazionale; l’originale, alto m 1,75, è attualmente conservato nella
stazione Museo della Linea 1 della Metropolitana.
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