VERNACCHIO, VERNACCHIA, PERNACCHIO, PERNACCHIA, PIRETO, PERETA

Cominciamo dalla nobile lingua latina che utilizzava per l’emissione di gas intestinali il verbo pēdere 'fare peti' e i suoi derivati (ed es. peditum). In lingua napoletana c’è una voce che accomuna i peti alle emissioni per bocca di suoni simili a quelli provocati da movimenti intestinali: vernacchio dal tardo latino verna (schiavo, in questo caso col senso di privo di educazione) e l’aggettivo derivato vernaculm, che poi per assonanza con il termine peto divenne pernacchio, che si emette con le labbra semichiuse. Che, in italiano, diventa incomprensibilmente femminile: pernacchia. Peppino Marotta così’ commenta: “sia lungo o corto, massiccio o sdutto, aquilino o camuso è sempre maschio, costruttivo… la pernacchia è molle, pigra, tumida, bianca, sdraiata ed aggiungerei io persino indolente, svogliata, negligente sciatta, trasandata ed improduttiva”. Il píreto è un’emissione rumorosa, mai maleolente, di gas intestinali (sempre dal latino pedĕre; la péreta indica una lunga emissione molto rumorosa e anche continuata, ma mai maleolente, di gas intestinali. Ma i napoletani sono salaci per natura eil loro linguaggio è spesso pungente; quindi pernacchia , come péreta, indica anche un tipo di donna sciatta e sguaiata, ma anche sfrontata, che spesso nasconde le sue basse origini e la sua villanìa dietro atteggiamenti di ostentato perbenismo. Con l’antico proverbio ‘Ònna Péreta fora ô barcone = letteralmente donna Péreta affacciata al balcone si colpiva la donna sfacciata che pur di esibire la sua partecipazione, le sbadiera al balcone. Oggi il balcone per comunicare si usa molto meno e solo per contiguità (i vicoli dei quartieri storici o i condomini popolari). Si usano i salotti, ma soprattutto i negozi d’’a capera; pardon, parrucchiera, si urla di meno, si gioca alle “signore”.Allora, ecco giungere il proverbio di ‘on Luigi Pitterà: "'A pèreta ca va 'ncerca d''a tonalità justa...pure se penza 'e fa 'nu cuncierto a 'o San Carlo.!"