Le Mura, strutture architettoniche erette a difesa delle città in contrapposizione con quel Muro che Napoli non ha mai avuto nei confronti delle popolazioni straniere essendo essa stessa teatro di molteplici entità culturali. Mura per proteggersi da probabili eventi climatici particolari, e poi torri e porte che facevano parte delle vestigia murarie. Quest’appunto non vuole essere nessuna lezione, o presunta tale, di architettura o roba simile ma un “sunto” di cosa circondava Neapolis, Napoli che con le sue mura proteggeva il suo popolo o chiunque venisse per sfuggire a creditori o tagliatori di gola pagati da chissà chi, non volgendo mai le sue spalle, Napoli dopo appurate ricerche scientifiche, archeologiche e tecnico-topografiche, rientra in quella sfera di indistruttibilità strutturale perchè, nel senso letterale del termine, Napoli non è mai stata rasa al suolo, solo nel periodo del Risanamento alcune zone sono state ampliate, ma fondamentalmente la sua morfologia architettonica, urbana e quindi territoriale non hai mutato il suo aspetto originale, tanto più che si trovano nelle carte topografiche di studiosi del settore, questo immutato aspetto di questa città che è vero che ha avuto diverse dominazioni, ma nessuna di esse non l’ ha mai oltraggiata ma al contrario l’ha resa sempre più bella, funzionale, e ricca di tantissime cose, si potrebbe definire Neapolis all’epoca antica, una città meltin pot? Io penso di si visto il suo variegato popolo, la sua mentalità, la sua infinita cultura e tanto tantissimo altro ancora.
Le Mura, stavamo parlando, da cui traspirano eventi passati, accadimenti che venivano osservati da queste mura, le voci, le grida, le risate, che uscivano dalle antiche porte, e dicevamo delle torri di guardia, punti di osservazione focali, tecnicamente e intelligentemente posti nei punti chiave dell’antica città dove le guardie dei tempi antichi squadravano chiunque entrava e usciva. Prima greche, le mura di Neapolis raggiunsero la loro massima estensione da settentrione a meridione e dunque tra l’Ospedale degli Incurabili e il giardino dell’Archivio di Stato, e da occidente ad oriente tra la chiesa di S.Pietro a Majella e Castel Capuano.
Solo con la distruzione di Palepoli le mura originarie si allargarono verso il lato occidentale quindi da via Mezzocannone all’altura di S.Giovanni Maggiore, per accogliere i suoi abitanti; da sottolineare che l’abbattimento di Palepoli fu decisa volutamente dall’amministrazione dell’epoca per unire i due popoli e facilitare quindi la vita della città che con il suo porto divenne potente e fiorente.
L’entrata trionfale in città dell’imperatore Nerone per la sua vittoria in Grecia dei giochi olimpici e la sua esibizione poi al Teatro di Napoli, e in contrapposizione la resa di Annibale all’inespugnabilità delle mura altissime che difendevano la città e il suo popolo sono un chiaro ed evidentissimo segno della maestosità con cui erano state realizzate le Mura di Neapolis, di Napoli, la Città Nuova.
Da questi brevi e piccoli cenni storici si intravede chiaramente come Napoli sia stata strutturalmente una fortezza, e come fosse funzionale in ogni suo anfratto, portale e torre, di come sentisse il “peso” e la responsabilità di salvaguardarsi da chi non veniva riconosciuto, non ancora, un amico o persona di cui potersi fidare.
Quindi si può e si deve parlare di Napoli come una città che ha in sè il seme del’autodeterminazione e le testimonianze in tutti i livelli non tardano mai ad essere confermate, da carte antiche, e moderne.
La Napoli Antica continuerà a diradare alcune nebbie che ancora aleggiano su questa meravigliosa città.
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