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mercoledì 26 settembre 2018

LE STATUE DEI RE DI NAPOLI

Quando si giunge a piedi nell’amplissima piazza del Plebiscito a Napoli, una delle più belle d’Europa, (prima del 21 ottobre del 1860 – data della votazione plebiscitaria dell’annessione del Regno di Napoli al Regno d’Italia) era denominata Piazza d’Armi mentre per i napoletani era nota come “ ‘O Larghe ‘e Palazze”), lo sguardo viene attratto dall’enormi statue dei Re di Napoli, che quasi puntellano il Palazzo Reale situato di fronte al colonnato a forma d’emiciclo antistante la chiesa di San Francesco di Paola, concepita dall’architetto Pietro Bianchi a somiglianza del Pantheon di Roma in stile neoclassico. Sono statue imponenti, pare che parlino e che vogliono ricordarci, quando Napoli era capitale di uno stato fiorente e conosciuto in tutto il mondo, anche per le sue efficientissime relazioni commerciali, che riusciva ad intrattenere principalmente con i tutti i paesi mediterranei, data la sua posizione centrale sull’omonimo mare ( il Mare Nostrum Latino) e poi con il tutto il resto del mondo per l’enorme disponibilità a sapere scambiare ogni tipo di innovazione e di scoperte tecnologiche. Andiamo a dire che Palazzo Reale fu voluto e fatto costruire dal Viceré “ Conte di Lemos” Fernando Ruiz de Castro nel 1600 su progetto dell’ingegnere maggiore del Vicereame, Domenico Fontana, in previsione di una visita a Napoli del Re di Spagna, Filippo III, (a quell’epoca i re di Spagna, vivevano generalmente a Madrid e sporadicamente erano soliti farsi un giro per i loro possedimenti, come lo era Napoli a quei tempi), per ospitare il sovrano e la sua corte, che però non giunse mai. La facciata attuale fu voluta dal Re Umberto I di Savoia nel 1888, che fece trasformare, la serie di apertura ad arco del palazzo, in capienti nicchioni in cui alternativamente vi fece collocare le statue raffiguranti i capostipiti delle Dinastie dei Sovrani succedutesi nel Regno di Napoli dalla sua creazione come stato autonomo.

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