Se volete addentrarvi in un viaggio parallelo del sottosuolo napoletano, bisogna scendere la stretta scala a chiocciola che da una bottega di sant'anna di palazzo 52, nei quartieri spagnoli, permettere di scendere 35 m, arrivando fino agli antichi acquedotti, anche questi riutilizzati come rifugi durante i bombardamenti.
La grotta venne scoperta nel 1979, a seguito di una fuoriuscita di fumo da un pozzo ai gradoni
di Chiaia. La situazione apparve subito grave ma per fortuna l'incendio venne sedato. Fu proprio in quella occasione che fu scoperta la grande cavità di Sant'Anna di Palazzo 52, tratto dell'antico acquedotto romano, ristrutturato dal Carmignano tra il 1629 ed il 1631, e che restò funzionante al 1885, quando furono chiusi tutti i pozzi a causa della grande epidemia di colera scoppiata a causa della tracimazione
dei pozzi neri.
La grotta è ampia 23 mila mq, ed aveva anche altre entrate in salita Sant'Anna, in via Chiaia ed in via santa Teresella degli spagnoli. Durante la II guerra mondiale, fu utilizzata come ricovero ospitando più di 3000 persone. Di notevole importanza sono le “Stanze dei Graffiti”, dove anonimi frequentatori hanno inciso episodi storici della vita privata.
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