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mercoledì 2 maggio 2018

ll tram elettrico nei pressi di San Martino in una foto d’epoca e biglietto coevo di prima classe per la medesima linea.

La vettura appartiene a quelle di prima dotazione ed è contrassegnata dal n 24 . le prime vetture a salire sul Vomero erano del tipo a “Giardiniera” cioè aperte. Il compartimento per i viaggiatori era separato dalle due piattaforme ed aveva sette panche allocate in modo trasverso. Due predellini in legno affiancavano la vettura sui lati lunghi e consentivano ai viaggiatori di salire a bordo ed al controllore di muoversi per espletare il proprio servizio. Allora la piattaforma anteriore e quella posteriore dei tram erano prive di vetrate ed anche se Don Liberato Bovio voleva convincere i napoletani che Napoli è “ ‘O Paese d’’o sole”, c’era sempre Salvatore Di Giacomo che, dal canto suo, ribatteva “Gesù, ma comme chiove”. E qualche volta a Napoli pioveva pure. Fu così che dopo un primo sciopero, sembra addirittura favoreggiato nientemeno che dal sindaco Del Carretto, forse per disaccordi con la Società esercente, si giunse all’ 8 settembre, sì ma del 1907! Eppur si muove! E questa volta a muoversi fu il corteo dei manifestanti. La protesta in questo giorno fu così massiccia che dovettero intervenire i militari per sostituire i “manuvratore ‘e tramme”. Lo sciopero aveva dato l’occasione ad alcune ricche signore di mettersi in mostra offrendosi esse stesse per la guida dei tram ed a questo gesto dell’alta società avevano risposto le Carmen delle manifatture tabacchi di Napoli le quali si erano autotassate per racimolare le paghe degli scioperanti. E così, mossa dopo mossa, siamo giunti al termine di queste note. Un’ ultima cosa. 
Quando vi trovate a bordo di un tram nel traffico cittadino, sperate di dire: Eppur si muove!

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