Stavolta comincio dall'etimologia: ricattiere, italianizzato in rigattiere, viene dal latino captare, intensivo di capere. Capere significa prendere e ha generato il napoletano accattare. Recaptare ha il significato di cercare di riprendere, e ha dato origine al rigattiere napoletano, al regrater francese, al regatero spagnolo. Dunque il termine in sé dà importanza al fatto che chi vende roba usata compie l'azione meritoria di rendere di nuovo disponibile, di riciclare cose che hanno già un vissuto, una storia e poi sono state abbandonate. La bancarella del rigattiere ha il fascino di un libro di storia fatto di immagini a tre dimensioni: chissà da dove arrivano gli oggetti, chissà chi li possedeva, quali cose racconterebbero se potessero parlare! Per esempio. il teschio era quello di Amleto, di uno studente di medicina o solo un oggetto carnevalesco? ....cuffeo pure 'a morte e 'a piglio a risa.
(mi beffo anche della morte e la prendo a ridere). diceva Raffaele Viviani.
Quante storie, quanti sogni in una bancarella fissa (che si ritrova sempre allo stesso posto) o nomade, che gira con l'ambulante (ire ambo, che vada una parte all'altra)!
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