Tené 'a parola superchia, si dice di chi parli piú del dovuto o sia eccessivamente logorroico, o anche di chi, saccente e supponente, aggiunga sempre un' ultima inutile parola e nell'àmbito di un colloquio cerchi sempre di esprimere l'ultimo concetto, perdendo -c ome si dice - l'occasione di tacere; qualche volta viene detto impropriamente di chi ha un asso nella manica, cioè un espediente, una risoluzione ignorata dagli altri; superchia femminile disupierchio = eccedente, superflua/o, eccessiva/o, dal latino tardo superculum, derivato da super ;
'a copp' 'a mana : nata nell'ambito del gioco di carte, indica il ribattere di rimando, con una immediata replica di azione o di parola; coppa è una delle parole che troviamo nel tardo latino e che deriva dalle contaminazioni con le lingue dei "barbari", (Longobardi, Celti, Unni) , che utilizzavano il termine kup (cop) per indicare le cavità, le cupe; da noi ha assunto il significato di sopra, perchè figurativamente il "sopra" è una cupola.
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