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domenica 25 giugno 2017

Purtroppo non è solo un regno che è andato perduto con l'unità d'Italia....

L'unità d'Italia fu più una rivoluzione capitalista che liberale e gli stessi Rotschild che finanziarono l'aggressione agli stati italici, sono gli stessi che investirono nel sionismo di Israele. Dall'impero inglese al nazzi-fascismo, si può tranquillamente dire che il mondo è in guerra da un secolo e mezzo. Tornando alla nostra antica patria, se non ci si sofferma nell'adorare esclusivamente la dinastia Borbonica si scopre che, il regno di Napoli, e anche la Sicilia, rappresentavano già un modello alternativo sia al capitalismo che al comunismo.... Il naturalismo e l'umanesimo furono due aspetti molto riconosciuti a questa nazione. Antonio Genovesi (Castiglione del Genovesi, 1º novembre 1713 – Napoli, 22 settembre 1769) fu un grande sostenitore della pubblica felicità,una serie di studi e ricerche consistente nel far uscire l'uomo dallo stato di "oscurità". La pubblica felicità sosteneva anche la teoria che potesse esistere un'economia civile. La cacciata dei Gesuiti aveva già messo le basi per la creazione di una società costruita intorno al ceto medio, una classe operaia contadina fino ad allora emarginata ed oscurata dal prepotente regime feudale.A seguire arrivò la legge Borbonica che aboliva la tratta dei negri, l'istituzione della scuola pubblica e primati come il Reale Albergo dei Poveri. Nel regno napolitano non esisteva la la riserva frazionaria nel sistema creditizio e il mondo del lavoro era concepito in un modo che oggi sembrerebbe utopico.... Diceva Goethe in visita a Napoli capitale.... "l mio buon amico Volkmann mi costringe di quando in quando a dissentire dalle sue opinioni. Egli afferma tra l'altro che a Napoli vi siano dai trenta ai quaranta mila oziosi. E quanti lo hanno ripetuto dopo di lui! Ma avendo io una certa conoscenza del Sud, ho subito sospettato che tale giudizio dipendesse dalla mentalità propria del Nord, dove si considerano oziosi tutti coloro che non s'affannano a lavorare tutto il santo giorno. Perciò ho osservato attentamente questo popolo napolitano , e ho potuto constatare che vi è molta gente mal vestita, ma nemmeno uno che sia disoccupato"... Dagli intellettuali ai popolani, era ed è tutt'ora largamente diffusa l'idea che, l'unità della penisola, doveva farla il regno di Napoli. Ricco, industrializzato,all'avanguardia nel pubblico e nel campo delle riforme sociali...... “Non fu unità,fu occupazione piemontese, e se l’avesse fatta il Regno di Napoli, che era molto più ricco e potente, sarebbe andata diversamente. La mentalità savoiarda non era italiana. Cavour parlava francese. E gli italiani quel nuovo Stato l’hanno detestato”. Eugenio Scalfari Zappatore della fanteria di linea, 50 reggimento Real Celebria, Regno di Napoli 1812-1815

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