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sabato 24 giugno 2017

"Il papa non deve più reclamare per sé il possesso dei regni di Napoli e Sicilia, la città di Bologna, Imola, Ravenna, le terre di Romagna e Cosi via"



Martin Lutero in Sassonia, anche nel regno di Napoli vi furono grandi filosofi, umanisti e teologi come Pietro Giannone e Tommaso Campanella, che cercarono di imprimere una svolta al cristianesimo dell'Europa occidentale. Le 95 tesi del monaco luterano, prevedevano di liberare il cristianesimo europeo dalle obbligazioni economiche e logistiche del potere temporale, ridimensionare il potere del clero, sferrare un duro colpo alla pratica della simonia (compravendita di cariche ecclesiastiche) e al nepotismo ( favorire i propri parenti attraverso il potere)...... La riforma luterana era particolarmente avversa alla compravendita delle indulgenze (la possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato), elemento influente nella corruzione della gerarchia della chiesa cattolica. La rivoluzione luterana fu appoggiata da nobili e personaggi del calibro di Carlo V D'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558), all'epoca Re di Spagna, Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Napoli (Carlo IV di Napoli) e Duca di Borgogna. Lutero sosteneva anche riforme sulla diffusione di massa del vangelo, e non più solo riservata a figure intermedie appartenenti al clero. Prevedeva l'introduzione della dottrina del libero esame e la traduzione della bibbia dal latino alle altre lingue.... Questi teologi rivoluzionari furono perseguitati, scomunicati, esiliati o addirittura condannati a morte. Opere rivoluzionarie come istoria civile del regno di Napoli (Pietro Giannone), subirono un forte oscuramento da parte della curia romana. Trovarono più diffusione nel resto del continente, influenzando la cultura e il cristianesimo europeo.....

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