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giovedì 29 giugno 2017

E' tesi condivisa ormai, che nel 1860 il Piemonte aveva enormi debiti da estinguere e un disavanzo significativo nei conti pubblici, tanto da rischiare il fallimento.

 L'unica opzione percorribile per salvare le sue finanze, non poteva che essere l'unificazione. I debiti sabaudi infatti, furono scaricati completamente sul neonato Regno D'Italia, utilizzando le ricchezze sottratte all'indipendente Regno di Napoli, che pagò per lo sviluppo delle infrastrutture del Piemonte voluto da Cavour. 

 La realizzazione odierna di investimenti ferroviari nel Mezzogiorno si attesta al 14% del totale nazionale a fronte del 40% della superficie, del 34% della popolazione e del 24% delle imposte pagate dai meridionali che contribuiscono a rimpinguare le casse dello Stato italiano, ma sono considerati cittadini di serie B quando c'è da distribuire la spesa per gli investimenti. 

 Come nel 1861 così nel 2017. Con una differenza: per decenni ci hanno convinto che "vennero a liberarci". Oggi sappiamo che la nostra liberazione non può dirsi realmente liberazione se non parte da qui. Dal Sud Napoli libera!

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