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mercoledì 3 maggio 2017

Napoli: Mozart partenopeo

Nella Napoli di Ferdinando I di Borbone Re delle due Sicilie, quella Napoli in cui col padre re Carlo era iniziato il cambiamento culturale, architettonico ed urbanistico della città, elevandola a terza città europea, arriva nel Maggio del 1770 Leopold Mozart assieme al suo brillante figlio quattordicenne Amadeus, bisognoso di acculturarsi e soprattutto di farsi conoscere nelle corti dei regni della penisola. Una volta qui, Amadeus fu richiesto in tutti i salotti aristocratici … tutti volevano vedere il ragazzino che incantava col pianoforte; ed ecco che si esibì… dietro lauto compenso … nel salotto dei Meuricoffre … di Lord Fortrose … del Marchese Tanucci tanto vicino al Re che invece un po' lo snobbava. Si racconta che una volta … mentre si stava esibendo al Conservatorio della Pietà dei Turchini … notò che il pubblico iniziò a mormorare … per cui chiese cosa stesse accadendo ed un amico gli riferì che si era sparsa la voce che tutta la sua bravura stesse nell'anello … ritenuto magico … che indossava alla mano sx ( mano del diavolo ); Amadeus allora molto divertito ... ritenendo il popolo napoletano abbastanza superstizioso … continuò a suonare ancora per cinque minuti poi tra un brano e l'altro si sfilò l'anello e lo pose sul pianoforte a bella vista di tutti ...in quell'istante il pubblico si ammutolì! Sia Amadeus che il padre restarono affascinati da questi nobili che parlavano una lingua strana “ essa stessa musicale” … restarono affascinati dai popolani che ridevano e cantavano anche quando lavoravano … restarono affascinati dalla Città … in una lettera alla moglie Leopold scriveva: “la sera al crepuscolo la nobiltà accende le fiaccole sulle carrozze così da creare una sorta di illuminazione stradale … la città in tal maniera continua a vivere come se fosse giorno”. Ed ancora restarono affascinati dal “pennacchio” del Vesuvio … quel Vesuvio che “ fuma forte”; ne fu talmente colpito che il giovane Amadeus volle andare a visitarlo di persona spingendosi poi fino a Pompei, Ercolano … non dimentichiamoci che era il periodo in cui si iniziò a scavare ed a portare alla luce le rovine romane … e persino a Baia a visitare le antiche terme. (Io poi a questo punto gli avrei detto … “caro mio … quando noi coloni greci e poi romani costruivamo questo popò di roba … voi tedeschi ancora abitavate nelle palafitte!” vabbè … questo è un altro discorso!!! ) Amadeus … dicevo … volle andare anche a Portici a visitare la Reggia e soprattutto per tentare di conoscere il Re lì in vacanza ma nulla … riuscì solo a vederlo di sfuggita. A Pompei volle anche visitare il Tempio di Iside e lì ebbe l'ispirazione per il suo “Flauto Magico” che propose l'anno dopo; altra ispirazione invece l'ebbe proprio a Napoli quando iniziò a pensare alla sua opera “Le Nozze di Figaro” dopo aver ascoltato il “Barbiere di Siviglia” di Giovanni Paisiello, compositore con cui aveva stretto amicizia. Se vogliamo dirla tutta … fu proprio qui a Napoli che Mozart affinò il suo concetto di Opera … il suo concetto di Opera Buffa. Dopo sei settimane dall'arrivo … non essendo riusciti ad avere nessun ingaggio importante ... i Mozart a fine giugno lasciarono Napoli senza più farvi ritorno; al contrario delle tante città visitate in Italia Amadeus porterà per sempre Napoli nel cuore tanto da scrivere qualche tempo dopo : “ho la brama di comporre un'opera … la voglio scrivere su Napoli … e quando avrò scritto l'opera su Napoli … sarò richiesto ovunque … un'opera a Napoli vale più di cento concerti in Germania!” Wolfgang Amadeus Mozart … a mio giudizio … non sarebbe stato il Mozart che noi tutti conosciamo se non fosse mai venuto qui nella nostra stupenda città!

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