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mercoledì 1 marzo 2017
A Napoli la prima metropolitana d’Italia
La Ferrovia Cumana Nel 1883 nasce a Roma la “Società per le Ferrovie Napoletane” costituita da imprenditori belgi, con sede in Bruxelles, che già avevano in gestione le “Ferrovie Nord Milano”. A questa società venne affidato il compito di gestire e costruire la “Ferrovia Cumana” che doveva essere una ferrovia dai costi di trasporto economici che da Napoli arrivasse a Torregaveta passando per i comuni di Pozzuoli e di Cuma, in pratica un collegamento rapido con tutto il litorale Flegreo.
La prima tratta nasce il 1° luglio 1889: Montesanto – La Pietra ( frazione attigua a Bagnoli) ma già l’anno dopo arriva a Pozzuoli e poi a Cuma. Il progettista dell’opera fu l’ing. Giulio Cesare Melisurgo, nobile napoletano.
Dal suo primo apparire, la ferrovia Cumana, si segnalò come mezzo di comunicazione e trasporto utilissimo per la cittadinanza ed il turismo balneare. Infatti fu una felice intuizione la messa in vendita di un biglietto che oltre ad usufruire del viaggio di andata e ritorno, dava anche la possibilità di accedere ad uno dei tanti lidi balneari presenti sulla linea, in seguito si aggiunse un pacchetto “tutto compreso” che permetteva di accedere non solo ai lidi balneari ma anche ad escursioni ai numerosi siti archeologici che costellano il litorale Flegreo che sono serviti dalla linea ferroviaria: il Tempio di Serapide e l’anfiteatro Flavio a Pozzuoli, gli scavi di Cuma, Baia, Bacoli …il lago d’Averno …Centocamerelle …Il Tempio di Venere …il castello di Baia col sacello degli Augustali, la Piscina Mirabile e così via…Il pacchetto comprendeva anche il pranzo ed altri conforts.
Nel 1927 venne messa in pensione la locomotiva a vapore ed il 3 luglio dello stesso anno venne inaugurata la nuova linea elettrificata. Nel 1938 subentrò la S.E.P.S.A. (Società per l’Esercizio di Pubblici Servizi Anonima) che faceva capo alla nuova proprietaria “l’Ente Autonomo Volturno” massimo esponente, all’epoca, nel campo dell’elettricità e dei trasporti. Il tracciato della linea Cumana è di circa 20 Km. Nel 1975 sono cominciati i lavori di raddoppio del tracciato della linea. Nel 1990 è stato inaugurato il fabbricato della Direzione dell’Esercizio della ferrovia nel quartiere di Fuorigrotta, con una rimessa per le operazioni di piccola manutenzione del materiale rotabile. In futuro la linea Cumana farà parte del sistema Metropolitano di Napoli identificata come Linea 8 della metropolitana, mentre alla stazione “Mostra” - per intenderci il complesso espositivo della Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta - è già in funzione l’interscambio con la linea 6 della metropolitana. La Ferrovia Circumflegrea Negli anni ’50 del secolo scorso la S.E.P.S.A. curò i lavori di costruzione della Ferrovia Circumflegra per collegare Napoli a Licola e Torregaveta attraversando l’entroterra Flegreo, la linea venne aperta all’esercizio pubblico nel 1962; si snoda per 27 Km, parte da Montesanto ed arriva a Cuma e Licola. Nel 1987 è stato inaugurata l’officina di Quarto (comune Flegreo) dove vengono effettuate le grandi riparazioni del materiale rotabile. Dal 1975, come per la linea Cumana, anche la Circumflegrea ha in corso lavori per il raddoppio della linea. Nel 1999 è stato inaugurato il nuovo deposito di elettrotreni, 120.000 metri quadri in Quarto, che ospita 6 binari per la manutenzione dei treni con un capannone di oltre 500 metri quadri.
Sulla linea della Circumflegrea, tra le stazioni di Montesanto e Piave, in base all’accordo con la regione Campania ed il comune di Napoli, è in via di esecuzione il progetto e relative opere di attuazione per il futuro nodo d’interscambio con la linea 1 della Metropolitana Collinare – Piazza Quattro Giornate – Via Cilea. E’ previsto un prolungamento della linea da Licola a Mondragone ed il collegamento tra la suddetta linea e le ferrovie dello Stato a nord di Napoli – Nuovo Aeroporto di Grazzanise.
La linea della Cumana e della Circumflegrea si congiungono a Torregaveta costituendo un anello, in modo da servire l’intera area con una doppia linea ferroviaria che si sviluppa per il 40% sul territorio di Napoli ed il 60% sui comuni limitrofi, avendo in comune la stazione terminale di Napoli - Montesanto.
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