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martedì 7 marzo 2017

1973 – Lo studente Roberto Franceschi viene colpito da un proiettile sparato da un’arma in dotazione alle forze di polizia, nel corso di una manifestazione dell’Università Bocconi.

La prima versione è quella di un sasso lanciato dai manifestanti, poi la verità: a sparare è stata la polizia. Roberto resterà in coma per una settimana e morirà il 30 gennaio. La fondazione che porta il suo nome si occupa dei Diritti umani. «Roberto era estremamente duro contro la superficialità, la faciloneria, il disprezzo per la cultura e la scienza: Egli era convinto che una attività politica non sorretta da una seria e continua analisi della situazione è sterile e cieca, per questo rifiutava la contrapposizione radicale tra politica e studio ritenendoli complementari: l’una stimola l’altro e viceversa…» (un compagno di studi)

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