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mercoledì 20 aprile 2016

Bisogna essere sempre ubriachi.

Tutto sta in questo: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del tempo. Del tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua. Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro. Ma ubriacatevi. E se qualche volta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde di un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera, vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è. Ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio vi risponderanno: "E' l'ora di ubriacarsi !" Per non essere gli schiavi martirizzati del tempo, ubriacatevi. Ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.

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