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Quale Dio veglia su queste terre?
Dove il pane non nasce, il cuore si spegne.
Dove l’ombra di un sogno si fa nebbia, e la speranza, stanca, piega la schiena.
La fame non chiede scusa, non ha voce, morde, strazia, eppure si fa silenziosa.
Con gli occhi spenti, si nasconde tra le pieghe di chi non ha più nulla da dare, di chi ha solo il respiro che trema.
E dove sono i santi, i giusti, i salvi?
La miseria non ha religione, non riconosce chi prega, chi si inginocchia, chi si fa croce.
Solo il pianto dei bambini e il vento che ulula tra le ossa nude.
La fame è la morte che arriva prima, senza fiori, senza cerimonie.
Una carezza che non c'è, un abbraccio che non avvolge.
Il volto si smarrisce, la pelle si consuma, e nel buio, la vita si spegne.
Quale Dio salverà queste miserie?
Forse non uno, forse nessuno.
Solo l'amore che si fa pane e l'umanità che si fa speranza potrebbero fermare il ciclo eterno di chi muore senza vita, senza luce, senza fame.
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