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lunedì 9 settembre 2024

'O CAFONE

(¯`*•.¸Momenti di VITA¸.•*´¯)
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'O CAFONE
Dovunque esista un gruppo di persone: che siano venti, oppure ventimila, lo riconosci subito, il cafone.
Grida, schiamazza, non fa mai la fila; quando ha fumato, butta il suo pacchetto per terra: non ha regole, né leggi.
Davvero non lo sa, cos'è il rispetto per gli altri. E tu per questo non lo reggi.
Però il cafone è pure commuovente: lui, che del mondo intero se ne fotte, vuole l'ammirazione della gente: la sogna ad occhi aperti, giorno e notte.
Vuole piacer: vuole essere invidiato, ma quanto a stile non capisce un'acca: così va in giro in abito griffato, e profumato come una baldracca.
Il cafone, se ha i soldi, spende e spande: se è povero, ricorre all'usuraio.
S'impegnerebbe pure le mutande per figurare: e questo è un grosso guaio.
C'è pure un'altra cosa che non va, e che impedisce la sua "redenzione": lui non s'accorge: proprio non lo sa, quanto tremendamente sia cafone!
DA WIKIPEDIA:
L'origine del termine è incerta; molti dizionari (come lo Zingarelli) la danno per sconosciuta.
È però popolare la seguente interpretazione: nell'entroterra del basso Lazio, ai confini con la Campania, intorno al 1400, quando nei comuni del Frusinate o del Casertano arrivavano gli abitanti dei villaggi montani delle zone adiacenti, con delle funi arrotolate intorno alla spalla o alla vita, per acquistare il bestiame nelle fiere, questi venivano identificati dagli abitanti locali come quelli co' 'a fune. Da qui, il termine.



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