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giovedì 1 agosto 2019

“Quanno chiove e jesce ‘o sole, tutte ‘e vecchie fanne ‘a ‘mmore..” Che significa?

“Quanno chiove e jesce ‘o sole, tutte ‘e vecchie fanne ‘a ‘mmore, fanne ‘a ‘mmore dint’ ‘o tiano, tutte ‘e vecchie ruffiane“. Più che un detto originariamente è nata come una filastrocca, un’antica cantilena che è ancora in uso a Napoli e provincia. 
La traduzione letterale è: “Quando piove ed esce il sole, tutte le vecchie fanno l’amore, fanno l’amore nel tiano, tutte le vecchie ruffiane“. 

 Il significato è più profondo di quello che potrebbe apparire ed è diverso, infatti rivela un qualcosa di intimamente legato alla tradizione popolare partenopea. La filastrocca è una delle tante villanelle (canzone profana nata nel XVI secolo a Napoli di argomento rustico e satirico) che ha come protagonista la tipica vecchina napoletana, ruffiana ed intrigante.

 Le vecchie citate dalla filastrocca, non sono altro che le streghe, le fattucchiere, che erano solite preparare i loro filtri d’amore per ingannare gli innamorati, ecco perché “ruffiane“. E cos’è il tiano? E’ un recipiente per la cottura sul fuoco dalla forma rotonda con due o più manici, di coccio o di metallo, una sorta di calderone all’interno del quale le “vecchie” preparavano le pozioni. Queste le preparavano, solitamente, quando pioveva col sole perché si trattava di un evento raro.

Poi c’è una versione più “bigotta” della filastrocca, per chi preferisce dare una forma più sacra alla cantilena: “Piove col sole, la Madonna coglie un fiore, lo raccoglie per Gesù e domani non piove più“. 


 Le filastrocche e le cantilene sono ricche di rime ed assonanze ed è proprio il non avere un senso immediatamente leggibile il loro pregio. Quando si è perduto il legame diretto con la fonte, cioè con l’autore originario, è difficile darne un senso logico e col tempo la loro unicità è finita con l’essere contaminata dal linguaggio moderno.


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