Gli antichi lo chiamarono il cratére, non perchè sia, secondo la translata concezione moderna del nome, la bocca di un vulcano, ma perchè esso veramente è un magnifico bacino, ben paragonabile ad una vasta coppa, nel cui sinuoso orlo, lavorato dalla natura con la fusione, con lo sbalzo, con lo scalpello e col cesello, si accoglie ondeggiando e spumando il mare, con a volte i purpurei riflessi del vino, che essi, gli antichi, sempre vi scorgevano. Ed all'ingresso del golfo incantato, tra Capri e Sorrento, essi collocarono le sedi delle affascinatrici sirene, che cantavano ai primi navigatori greci, simboleggiati in Odisseo.
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