"Napoli, un giorno all'improvviso mi innamorai di te"
Ti è bastato un giorno per farmi sentire a casa e una notte per rubarmi il cuore, ti prego dimmi come fai ad essere Casanova partenopea.
Incrociavo gli sguardi della gente e vi trovavo solo curiosità, inciampavo negli occhi dei passanti e sui loro visi si imprimeva quella curva che regala serenità.
Non sei cornice per gli impazienti, sei maestra del piacere e insegni l'arte dell'attesa, perché il tempo è amico di coloro che sanno aspettare. Tutto e subito non appartiene ai figli che hai educato all'umiltá.
Sei regina di un impero che si erge sui contrasti, il ricco si affaccia sul mare e il povero dorme sulla strada di un quartiere popolare. Il tuo meglio non si trova in ciò che si presenta meglio.
Ti piace giocare e sai farti desiderare, le tue favole le cuci sulle labbra di chi impasta e fa lievitare, ti fai cercare in mezzo ai panni colorati stesi sui terrazzini, più decorativi delle luci di Natale.
Conosco la storia di un giovane giapponese che hai stregato, e per uno stile di vita rilassato ha abbandonato il prestigio alla Mitsubishi vivendo alla giornata, per niente al mondo avrebbe rinunciato alla sua amata.
La tua è la popolazione più bella, perché è la ragione in più che si trova per non lasciarti. E se un giorno qualcuno mi chiedesse cosa sia l'ospitalità, gli racconteró di quando, insieme a Hisham, il mio fidanzato, degli amici, napoletani di adozione, ci hanno portato a mangiare la pizza da Ciro, un tripudio di sapori uscito dal grande forno a legna. Hisham, per pagare il conto, è stato più svelto dell'amico Mohamed, il quale, forte di un orgoglio che tiene legate insieme la nobiltá araba e quella napoletana, ha voluto riprendere l'inconsapevole cassiere: " Fai per caso pagare l'ospite?"
Il cassiere strabuzzando gli occhi ha restituito il contante a Hisham, rimproverandolo dolcemente come si fa con chi si prende sotto la propria protezione: " L'ospite non paga mai." Ha poi voluto chiedergli di dove fosse.
"Di origine sono di un paese bellissimo ma che oggi è devastato dalla guerra" ha voluto rispondergli Hisham.
"Il Libano ? "
"No".
"La Siria?"
"Si"
" Io amo la Siria, più volte ho visitato Damasco. Tornerà ad essere bellissima".
Quella pizza era la più buona di sempre perché aveva il sapore della speranza. I veri napoletani conoscono gli ingredienti migliori.
Ascolti conversazioni a isolati di distanza, ogni cosa è amplificata, voci, sapori, emozioni. " Quel che vuoi per me, io te lo auguro il doppio", leggo su una calamita. È proprio così, nel bene e nel male.
I diversi e gli ultimi diventano, per molti, presto fratelli. Perché Napoli sa cosa significa essere lasciata a se stessa, perché i napoletani sanno cosa significa essere riconosciuti come la "pecora nera".
Quando incontri amici napoletani ti sembrano fuori dal mondo, a volte fuori di testa. Ma quando arrivi a Napoli, camminando per le sue vie a contatto con i suoi abitanti, realizzi che in realtà quello fuori di testa sei sempre stato tu.
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