Fu Louis Réard, nel 1946, a progettare il bikini.
Il nome si ispirava all'Atollo Bikini, nel quale erano stati in quel periodo realizzati dei test atomici.
Réard stesso avrebbe poi descritto la sua invenzione come un "costume a due pezzi che rivela tutto di una ragazza tranne il nome da nubile di sua madre".
Il bikini fu a lungo vietato nelle spiagge e nei luoghi pubblici in Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Australia, e in alcuni stati americani. Il Vaticano lo bollò come peccaminoso.
Furono le stelle di Hollywood a combattere in prima linea la battaglia per la sua diffusione. Negli anni cinquanta Ava Gardner, Rita Hayworth, Lana Turner, Elizabeth Taylor, Tina Louise, Marilyn Monroe, Esther Williams, e Betty Grable approfittarono della pubblicità per diffondere la causa del bikini in tutti gli Stati Uniti.
Finalmente tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta fu legalizzato ed entro la fine del secolo divenne il costume più popolare in tutto il mondo.
La foto in allegato ritrae un pubblico ufficiale italiano che fa il verbale ad una ragazza rea di indossare il bichini in una delle nostre spiagge.
Era il 1957 e, a differenza di oggi, portare il bikini era un atto rivoluzionario, un simbolo della lotta per l'emancipazione femminile.
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