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lunedì 17 settembre 2018

I Vicoli di Napoli

Nel centro antico di Napoli ci sono tantissimi vicoli, quasi un centinaio, non più lunghi di duecento metri, a volte anche di dieci metri, quasi che fossero dei cortili; sono strettissimi, angusti, ripidi, creati dallo spazio lasciato da due palazzi, che per la loro altezza consentono il passaggio della luce del sole soltanto per pochi attimi. Ma costruiscono l’intricato reticolo vitale dell’antica città, il suo centro pulsante: rappresentano le infinite arterie che la rendono viva. I vicoli sono dovunque, e non sempre si identificano con i cardini; a volte hanno una disposizione trasversale od orizzontale, anche curvilinea, che conducono nei luoghi nascosti e dimenticati, dove continua a vivere il popolo. In questi antichissimi ed immutabili corridoi, non più larghi di un marciapiede, si affacciano, oltre ad alcuni portali dei palazzi, un’infinità di bassi, di monolocali terranei, spesso anche situati al di sotto del livello stradale, rialzato più volte nel corso dei secoli, che avendo la loro porta perennemente aperta, riducono il vicolo ad atrio scoperto delle varie case. Alle abitazioni frequentemente si uniscono le botteghe: di falegname, di fabbro, di meccanico, di sarto, ma anche di improvvisati venditori di bibite e di sigarette. E tuttavia, in tali frenetici luoghi movimentati continuamente, non mancando di energia dei suoi abitanti, è assente il grande elemento vitale di Napoli, il Sole. La sua cultura è eterna, atemporale, nè varia da un luogo all’altro perchè è parte essenziale del centro antico di Napoli, ed è sempre presente nella memoria dei suoi abitanti e delle sue mura. Eppure ogni vicolo ha una leggenda, una storia, una tradizione, un fascino particolare,che ha saputo attrarre l’interesse di grandi letterati napoletani.






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