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giovedì 23 agosto 2018

Scavi di Ercolano


Sono ambienti a volta (magazzini portuali e ricoveri per barche), che si aprono sulla spiaggia nelle possenti strutture di sostegno della terrazza soprastante. In essi, a partire dalla scoperta di G. Maggi nella primavera del 1980, sono stati rinvenuti circa 300 scheletri umani, terribile testimonianza dell'eruzione del 79 d.C.: qui infatti avevano cercato scampo, assieme a quanto di più prezioso erano riusciti a recuperare, in particolare monili e monete, gli Ercolanesi fuggiti sul litorale, ove però furono uccisi dall'alta temperatura suscitata dalle nubi ardenti esplose dal vulcano. Nella stessa area furono rinvenuti (estate 1982) una barca romana lunga m 9, ben conservata, e gli scheletri del cosiddetto rematore e di un soldato, con cinturone, 2 spade, scalpelli e una borsa di monete. In età romana la costa di Ercolano doveva essere molto più vicina; per effetto del terremoto del 79 d.C. essa infatti sprofondò di circa 4 m ed il materiale eruttato dal Vesuvio guadagnò al mare una striscia di terra, ampia circa 400 m.

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