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mercoledì 2 maggio 2018

LUI E LUI SPOSI

I NAPOLETANI? PRECURSORI DA SEMPRE: UNA STORIA PASSATA CHE ANTICIPA L’ATTUALITÀ 

 Contrariamente a quanto si dice un matrimonio omosessuale, in Italia, si è già “celebrato”: a Napoli, nel 1978. In quel lontano anno, infatti, si “unirono” due uomini partenopei. Uno, vestito da sposa, era soprannominato ‘A Russulella mentre il partner, in abiti maschili, era noto come “Làlà”. I due, all’epoca, avevano all’incirca cinquant’anni e crearono scalpore in città. La “sposa” fu accolta da una folla incredula quanto lasciò la propria abitazione con indosso l’abito bianco per salire a bordo di una chiara e luccicante Mercedes bianca che la conducesse dal futuro “marito”. Il matrimonio, comunque nullo per l’anagrafe, fu celebrato con tanto di testimoni e la coppia, dopo le foto di rito, partì anche per il viaggio di nozze. Il fatto ebbe una forte risonanza mediatica tanto che la giornata dei due fu seguita anche dalle telecamere della Rai che mandò in onda un servizio sul primo matrimonio omosessuale celebrato in Italia all’interno de “L’Altra Domenica”. Erano altri tempi e, culturalmente, il Paese non era ancora pronto per una rivoluzione di questo tipo. Il fatto apparve ai più come un atto dimostrativo e non ebbe particolare attenzione dal mondo politico. Durante la giornata non si registrarono particolari atti di omofobia. Non si andò oltre qualche battutina. Napoli, in quell’occasione, dimostrò la propria anima progressista. Vocazione che, a distanza di decenni, non ha perso, come dimostra la battaglia dell’attuale amministrazione comunale per il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali e dei loro figli (Da “Diario Partenopeo”, modificato) La foto di rito con panorama di Napoli (probabilmente nello spiazzo di via Orazio), ci mostra Làlà e Russulella in posa da sposi felici. Il nome Làlà è una felice invenzione, un appellativo sorridente ma affettuoso per una persona di cui si definiscono le incertezze, ma senza esprimere giudizi

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