Visualizzazioni totali

venerdì 16 marzo 2018

MO’ ME SPICCIO E TI SPICCIO : ETIMOLOGIA DI UNO SCIOGLILINGUA

Il Napoletano doc, con le dovute eccezioni, tene ‘a flemma (dal latino tardo phlegma, derivato dal greco ϕλέγμα), come dice la canzone Serenatona di E.A. Mario del 1920; va cuoncio cuoncio (lento lento, con una derivazione dal tardo latino ad+conciare). Ma c’è anche il napoletano sfastediuso, che cominicia a sbarià (sbarià/svarià/sbariare/svariare, vaneggiare, delirare,farneticare), a protestare ad alta voce perché vuole spicciarsi. E spicciare deriva dal tardo latino dispictiare, con il significato di levare dall’impiccio (ancora parola tardo-latina), liberare. Nella doppia forma riflessiva, poi, “mi spiccio” va ad indicare il disbrigo veloce di un’incombenza che permetterà al burocrate di turno di spicciare il prossimo della fila! E si sa, per i napoletani le file sono un inutile impiccio di cui cercano di liberarsi in tutti i modi

Nessun commento:

Posta un commento