Fu Re Ferdinando II il primo a regolamentare nel 1846 la concessione della cittadinanza agli stranieri, con una legge composta di cinque articoli:
1. essere utili allo Stato attraverso importanti servizi resi;
2. apportare allo Stato talento, invenzioni o altre scoperte;
3. aver acquistato nel regno beni stabili sui quali graviti un peso fondiario di almeno 200 ducati;
4. in aggiunta ad uno dei tre requisiti precedenti occorreva essere domiciliato sul territorio del Regno da almeno un anno;
5. aver dimorato nel Regno per dieci anni consecutivi, con onesti mezzi di sussistenza oppure con cinque, se si era sposata un'italiana.
Questa legge fu abrogata (insieme a tante altre) con l’Unità d’Italia.
Nessun commento:
Posta un commento