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lunedì 26 febbraio 2018

La Campania che non vi fanno vedere.

"La Campania che non vi fanno vedere. bisognerebbe dargli un premio ai viticoltori del Vesuvio, perchè pezzetto dopo pezzetto hanno costruito un puzzle, di un paesaggio unico sulla terra" 

Non è che non ti fanno vedere questa Campania, è che se ne parla poco. Eppure, il vino prodotto in quest’area è da sempre famoso. Tanti scrittori, iniziando dai latini (Plinio il Vecchio, Catone, Columella e altri) scrissero dei vini del Vesuvio. Marziale (I sec d.C.) scrisse: «Haec iuga quam Nysae colles plus Bacchus amavit» (Bacco amò queste colline piú delle native colline di Nisa); è lo stesso vino che il Chiabrera definí «Ambrosia del cielo». Arrivando a scrittori a noi piú vicini, come Curzio Malaparte che nel suo romanzo La pelle (1949) per parlare del vino del Vesuvio si riaffaccia alle tante leggende, ma conoscendo anche la realtà, a proposito di questo vino scrive: «…sfuma in soavissimi aromi di erbe selvatiche, ha il colore misterioso del fuoco infernale, il sapore della lava, dei lapilli e della cenere che seppellirono Ercolano e Pompei; bevete, amici, questo sacro antico vino». 




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