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sabato 1 luglio 2017

Una cosa è certa...I migliori governi del regno di Napoli furono caratterizzati dalle riforma clericale e specialmente quella anti-Gesuita...

Le opere di Pietro Giannone e Martin Lutero, a loro tempo, già formavano una coscienza oppositrice alla corruzione e i privilegi della curia romana, contro le sue influenze negative sulla società. I governi di Carlo III e Gioacchino Murat lavorarono molto in questa direzione, ridimensionando le influenze del clero sui beni feudali, affrontando disoccupazione e povertà con i primi impianti industriali e grandi opere caritatevoli come il real albergo dei poveri.. Dopo L'espulsione dei Gesuiti nella metà del 700, per volere di Carlo III di Spagna, sotto la Reggenza di Bernardo Tanucci, l'immenso patrimonio dell'ordine religioso venne distribuito e utilizzato a favore del ceto contadino, l'industrializzazione di antiche produzioni di lunga tradizione familiare (es. Liquirizia Amarelli) e anche la scuola pubblica. Con Gioacchino Murat il regno di Napoli diventa monarchia costituzionale. Nasce il corpo ingegneri ponti e strade (facoltà di ingegneria Federico II di Napoli) , ammodernamento dello stato e degli enti locali, economia e monetazione, l'esercito e diversi centri urbani da Reggio a Bari. Delle riforme di Gioacchino Murat la chiesa non vedeva bene il divorzio e l'adozione, che toglieva le famiglie dal controllo del clero.... 

Nell'immagine - Castello Guevara, prima sede dell'ospedale San Carlo di Potenza. L'ospedale nasce nel 1810 grazie a Gioacchino Murat, Re di Napoli....

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