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lunedì 6 febbraio 2017

Il libro della vita

Non ti lascerò che un nome magra eredità scritta sulla sabbia: tu conservalo, chiudilo in una teca, non lasciare che il vento lo disperda. 

 Esso conserva il seme della vita che in questa terra si riproduce e sboccia impollinando il giorno. 

 Altro non ho da darti, figlio mio, se non i miei fallimenti e le mie miserie concepite come verdi speranze e poi abortite nello sfacelo dei giorni. 

 Ma tu conservale, chiudile nello scrigno della memoria, non lasciarle all’oblio: in esse è racchiusa la mia anima, in esse sono racchiusi amori e dolori volontà e avversioni, fiducie e delusioni; in esse, scritte in lettere di sangue, in gocce di sudore, in lacrime, c’è il libro della vita quel libro dal quale attingendo potrai cogliere, come una mappa che conduce al tesoro, i frutti a me sfuggiti.

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